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Attraverso questa storia che appare quasi senza cronologia, si imparano molte cose e tante altre se ne perdono. Si impara a sopportare, a tollerare e ad amare più di quanto spesso possiamo immaginare. Leggendo ci si ritrova come ombre sulle vicende più intime di Lucia e Marco. Ma anche di Sebastiano e Marta, la zia Lina e tante altre persone e personaggi e, non sai se ridere o piangere o semplicemente commuoverti. Queste vite raccontate usando le parole si trasformano in saggezza, in suggerimenti. È una lezione, ma è sopratutto poesia. Cosa accade a chi cade nella demenza senile? Come si trasforma chi viene aspirato nel vortice colorato dell’Alzheimer? A chi bisogna rivolgersi? Agli amici? Ai parenti? Alle associazioni? Alle amministrazioni pubbliche? Il fatto è che comunque vadano le cose da lì non si torna indietro e bisogna adattarsi al nuovo linguaggio, è necessario vedere ciò che sembra inimmaginabile e infine bisogna prepararsi a vestire la nuova vita da curacari. Un abbraccio a tutti gli Gli Smemorati di Via Padova
Buona lettura.
Quattro racconti scritti da: Giorgio Maimone, Davide Pappalardo, Paola Varalli Riccardo Besola, Andrea B. Ferrari e Francesco Gallone, ambientati in un ciclo di estati diverse. Tutte afose e asfissianti ma che, malgrado il caldo umido che contraddistingue questa metropoli gli autori riescono a “rinfrescare” con la sublime capacità di narrare quattro storie una più bella dell’altra. Dalle atmosfere anni ottanta del Bar William di Paola Varalli e i magnifici protagonisti impegnati nella risoluzione di un puzzle misterioso che pare manchi sempre un pezzo, fino ad una incredibile catena di eventi che lega i destini di più disparati personaggi di una Milano forse poco conosciuta. E ancora: l’indagine del commissario Russo che negli anni 70 indaga tra la città e la cascina, la campagna è uno strano caso tutto da individuare e scoprire. E poi, il Marlon… un cadavere che negli anni 60 sparisce tra Milano e la Liguria. (Mi ha un po’ ricordato la finestra di fronte del grande Hitchcock). Una lettura veloce, divertente che dall’oscurità del mistero fuoriesce una Milano davvero fantastica. Caldo a parte..
Buona lettura!
Il 23 novembre del 1980 Giuliano, il protagonista di questa storia, viene travolto dalla visita di due sconosciuti che in maniera abile e astuta cambieranno per sempre il percorso della sua vita e della sua famiglia. Tra esperienze personali e alcune invece adattate per ovvie ragioni, Ignazio Tarantino diventa Giuliano, bambino a cui viene sottratta buona parte della sacra leggerezza detenuta a quell'età per ottenere forse, un giorno, la salvezza dalla fine del mondo imminente. Questa storia è divertente quanto amara e triste allo stesso tempo. Colpisce come un pugno allo stomaco ma sa anche far commuovere e riflettere su tematiche antiche e scottanti.
Buona lettura!
A Valentina e Graham occorreranno vent’anni per ritrovarsi e trovare l’equilibrio di due vite apparentemente sodisfatte. Questa è una storia multilingue che tocca luoghi suggestivi e in netto contrasto tra di loro ma che alla fine, non solo regalano armonia ma liberano i protagonisti dalle zavorre di quei canoni spesso già scritti dagli usi e costumi locali o imposti dagli altri. Dalla Sicilia alla Sardegna fino all’Inghilterra per tanti brevi viaggi intensi in una trama dolce e affascinante. Personaggi molto particolari, diversi… un modo di scrivere a cui non sono abituato ma che è riuscito comunque a catturarmi capitolo dopo capitolo fino alla fine.
Buona lettura!
Arlo, una vecchia stella del Rock e sua moglie Gertie si trasferiscono in uno dei quartieri più residenziali di Long Island. Maple Street si presenta come quadro esemplare. Un luogo dove le famiglie sono felici; i genitori sono felici. Le case sono i perfetti contenitori dove far crescere i propri figli che saranno gli uomini di successo del domani. A Maple Street si organizzano feste di quartiere e tutti sanno tutto di tutti e non si dicono bugie. Maple Street è una comunità sana e Rhea Schroeder è la sua regina. Un giorno di un'estate calda gli abitanti del prestigioso quartiere si troveranno a fare i conti con una dolina che, squarciando il parco porta alla ribalta una serie di disordini ed eventi tragici capaci di risparmiare davvero poco e niente. Un romanzo che fa venire i brividi. Una storia intessuta in una realtà sociale che sembra lontana dalla realtà ma che invece, anche troppo spesso, la cronaca racconta di eventi simili proprio vicino a noi. Una storia dunque appassionante, con colpi di scena inaspettati dove i protagonisti assoluti non sono soltanto i brutti sentimenti. Si parla anche di amicizia, di tenacia e di tutto quello che se non ci uccide in qualche modo ci rende più forti.
Buona lettura!
D ue tragici accadimenti distanti dodici anni l’uno dall’altro terranno sotto scacco l’ex poliziotto John Barone fino alla risoluzione di un caso che dietro di se in realtà, non si porta soltanto il peso di un altro omicidio, ma anche una caterva di menzogne e scomode verità inimmaginabili che hanno stravolto più di una vita.
“L'ispettore capo John Barone era intento a osservare il cadavere attraverso il vetro del finestrino dell'auto e il fumo della sua sigaretta. Il proiettile aveva prodotto un piccolo foro, dai margini sfrangiati, all'altezza della tempia sinistra dell'uomo. Intorno al foro erano riconoscibili gli aloni di ustione e affumicatura, nel loro tipico colore giallo-brunastro. «Gran brutta storia.»”
RTosini e Bonet hanno scritto una storia squisitamente contorta dalle caratteristiche un pò vecchia scuola che ala fine vince sempre. Una scelta questa, capace di mantenere costantemente tutti i personaggi sul filo del rasoio.
Ancora una volta è Milano. Milano la città che tra albe spettacolari e calure estive a cui sembra non poter mai sfuggire, resta la protagonista di un giallo ideato e realizzato con tutti i crismi. I personaggi sono perfetti; da quello che fanno a ciò che dicono… cosa pensano! si muovono come pedine di un gioco che sa confondere, sa inabissarsi per poi, inaspettatamente, risolversi rilasciando estasi.
Capaci di emozionare il lettore, gli autori snocciolano come un rosario la maglia di una storia che nei suoi nodi nasconde intrecci che spesso le cronache della vita reale ci raccontano. Solitudine, difficoltà relazionali, sostentamento personale, adolescenza, pregiudizi e abuso di potere.
Tutti mentono è un romanzo che sa tenere incollato il lettore, perché ogni tratto di queste vicende possiede il potere di instillare dubbi profondi.
Alla fine, non sarà importante sapere chi ha fatto cosa, ma quanto si è disposti a fare pur di salvarsi.
Buona lettura!
Gira che ti rigira… Tira molla e mescola… Un modo di dire meneghino (Figura teatrale nel tempo divenuta maschera carnevalesca milanese) che vuol dire: girarci intorno. Ed è proprio su questo concetto che si basa il punto cardine di questa deliziosa storia intessuta in un'affascinante Milano anni 80.
Attraverso le avventure dei suoi protagonisti ho allegramente e con anche un po' di nostalgia ripercorso le vie antiche di Milano e riassaporato le immagini stantie di quei bar di un tempo.
In questo particolarissimo giallo, un personaggio riceve via posta una musicassetta dal contenuto bizzarro e apparentemente inutile. Così il gruppo formato dal virile gommista Mario, l’idraulico Pino, la buttafuori Eddy e il barista Villiam si imbattono in una serie di avventure per cercare di risolvere questo mistero.
Ogni aspetto di questo racconto è davvero sublime: le frasi in dialetto milanese, le strade e le caratteristiche case di ringhiera, i modi di dire e di fare di quel periodo e ancora... le relazioni tra le persone in una società che di lì a qualche anno cambiava radicalmente. Tutto è raccontato in maniera tale che la storia scorre piacevolmente, divertendo ed emozionando il lettore. Dialoghi semplici ma geniali. Personaggi ambigui ma simpaticissimi, attori in una città che adoro da quando avevo 10 anni.
Pochissime volte ho trovato in un giallo un doppio colpo di scena così… bello. Teatrale. Alla fine mi è venuto voglia di un “niente” al bar di Viliam.
Buona lettura!
Prima di varcare tutti i confini di ogni racconto bisogna davvero prepararsi in maniera adeguata. Ogni racconto racchiude tanta fantasia tanta quanta se ne può immaginare via via che le pagine scorrono. Credo che in pochi, oltre George Orwell siano riusciti ad unire in maniera così sublime i generi letterari più misteriosi e disturbanti della letteratura. Quì il Gotico si lega al distopico e si fonde al weird alimentando curiosità, fantasia e paura. Entrando, il libro si espande e diventa un’affascinante allegoria dove i protagonisti sono: il Teatro della scena rossa, La città itinerante, i Crateri neri di Subotica, i misteriosi Becchini e la Matamonia di Esagro Noroi.
Buona lettura!
Poche righe in una lettera nascosta in un vecchio libro venduto e poi riacquistato. Una lettera finita per caso nelle mani di Sara che, inconsapevolmente diventata testimone di un fatto che se rivelato porterebbe alla luce quei segreti che distruggerebbero diverse carriere. Un racconto avvincente “vissuto” da personaggi brillanti. Una trama che emoziona in ogni suo passaggio e che culmina con un colpo di scena lasciando il lettore col sentore che il proseguo sarà carico di vicende di cui si è ormai dipendenti.
Buona lettura!